Via Appia Antica

La via Appia è un’antica strada romana che collegava Roma a Brindisi, da dove partivano le navi mercantili per la Grecia e per l’Oriente: è stata una delle più importanti strade consolari del tempo. Venne costruita dal console Appio Claudio Cieco e i lavori vennero iniziati nel 312 a. C. La via Appia è passata alla storia anche come regina viarum (regina delle strade), ed è tutt’ora ritenuta una delle più grandi opere di ingegneria del mondo antico. La sua costruzione ha avuto un grande impatto economico, militare e culturale sull’intera società romana. L’Appia è stata utilizzata anche dopo la caduta dell’Impero romano e per tutto il Medioevo fino agli inizi del ‘900, era l’unica strada percorribile che mettesse in comunicazione il nord con il sud. Per questa sua particolare rilevanza, il tracciato della via Appia corrisponde ad un tratto della via Francigena del Sud, adoperata dai pellegrini che si dirigevano in pellegrinaggio verso la Terra Santa o che partivano alla volta di Roma.

Il tratto preso qui in esame, vede la via Appia Antica correre parallela alla via Appia nuova: è la strada che partendo da Fondi a Itri attraversa le gole di Sant’Andrea per giungere poi ad Itri.

È ben conservato il lastricato di basalto, rinnovato dall’Imperatore Caracalla nel 216 d. C., mentre sono ancora ben visibili i marciapiedi in battuto posti lungo la strada.

In altri tratti sono visibili le mura poligonali che conducono alla scoperta delle stazioni di servizio. Queste stazioni di servizio, dette anche “poste”, servivano ai messaggeri e ai viandanti per cambiare i cavalli esausti dal lungo viaggio, soprattutto dopo la difficile salita delle gole di Sant’Andrea. Lungo l’Appia era possibile trovare anche mausolei, terrazzamenti, ville e ponti.

Oltre ad ammirare le bellezze archeologiche, l’Appia permette di scoprire anche le varietà vegetali della macchia mediterranea: abbiamo il leccio, il corbezzolo e altre varietà, come il pino marittimo. Nel nostro tratto è possibile vedere una stazione di sosta, risalente circa al I secolo a. C. con una cisterna in opus incertum.

In un’ultima analisi, percorrendo il sentiero nella direzione di Fondi, si arriva attraverso uliveti ed agrumeti al magnifico ponte risalente al 1568, voluto da Filippo II, re di Spagna.