Tra la piazza di Frà Diavolo e il Castello Medioevale si erge solitaria la chiesa di San Michele Arcangelo, la più antica di Itri.
La chiesa è stata costruita su un precedente tempio pagano dedicato ad Esculapio, di cui restano ancora evidenti tracce. Nella parte sotterranea della chiesa sono stati ritrovati degli antichi vasi, pregevoli marmi ed antiche medaglie. Proprio questi ritrovamenti hanno fatto pensare ad un preesistente santuario, dedicato proprio ad Esculapio: i santuari di questa “divinità” erano eretti su delle alture, come lo è appunto la rupe di Sant’Angelo. Il culto di Esculapio venne introdotto nel centro Italia intorno al III secolo a. C. e i pellegrini usavano portare dei doni, delle offerte, desiderosi di propiziarsi la divinità. Si ritiene quindi che il sotterraneo fosse appunto il deposito del tempio, atto ad accogliere le offerte votive.
La chiesa venne eretta nel XI secolo dai Normanni e dedicata a San Michele Arcangelo. Nella piazzetta antistante la chiesa si trovano tutt’oggi due colonne di granito nero a mica (colonne della giustizia) che segnavano il confine oltre il quale veniva praticato il diritto di asilo. Dietro le colonne c’è la scalinata in pietra che conduce il visitatore all’ingresso della chiesa: la collegiata si suddivide in tre navate, la centrale molto ampia e quelle laterali piuttosto piccole. Il tetto della chiesa è in legno a “capriate”. Dietro l’altare maggiore si trova la statua del Santo, in legno dipinto, risalente agli inizi del XIX secolo. San Michele Arcangelo è rappresentato in piedi, in atto di schiacciare sotto di sé la testa dell’infernale dragone. Nella mano destra ha una spada, pronta a colpire, mentre nella sinistra c’è una bilancia, simbolo di giustizia. La statua corrisponde perfettamente ai dettami dell’epoca.
L’altare maggiore si è conservato molto bene, in marmo, databile al XVIII secolo.
Nella navata sinistra è presente un altare in marmo, costituito da lastre di marmo policromi, con ornamenti a forma di viticci in marmo bianco. Nel frontespizio centrale del paliotto vi è simboleggiato Gesù resuscitato.
Di gran pregio è la coppia di colonne romaniche, portate da Gaeta, poste all’ingresso. Le due colonne in marmo, alte 2.10 metri, presentano capitelli a testa di putti e foglie e reggono la cantoria. Le colonne sono sostenute da due leoni accovacciati, simbolo della potenza di Dio. L’ipotesi più accreditata è che le colonne siano i resti dell’antico tempio.
Sempre nell’ingresso, in una nicchia, vi è un affresco quasi del tutto cancellato, risalente al XIV secolo. L’opera rappresenta Gesù crocifisso, con San Giovanni e la Madonna. Mentre al centro vi è raffigurata la Madonna col Bambino, che ha nella mano sinistra un globo. La Madonna e il Bambino si trovano tra due santi, forse Santa Elisabetta e San Giuseppe. Sotto l’arco della nicchia sono rappresentati entro dei medaglioni le teste dei dodici Apostoli, dei quattro Dottori della Chiesa e di otto Santi Martiri. Da quel che rimane dell’affresco si evince che l’artista appartiene alla scuola napoletana della seconda metà del 1300.
L’elemento distintivo della chiesa è sicuramente il campanile, posizionato nella facciata stessa. Notevole per snellezza di ritmi e per vivacità di colori, è stato restituito al suo antico splendore a seguito dei restauri ordinati dalla Soprintendenza. Risalente all’XI secolo, risente fortemente dell’influsso arabo-normanno: ciò è verificabile dalla cella campanaria in cotto rosso posta nella sommità dello stesso e dalle trifore ogivali. La peculiarità del campanile però, risiede soprattutto nel fatto che è indipendente dalla struttura della chiesa, nonostante vi aderisca.
Chiesa di San Michele Arcangelo
St. Archangel Michael’s Church
Between Fra Diavolo square and the medieval castle stands St. Archangel Michael’s church. It’s the oldest one in Itri.
The religious edifice was built on an previous pagan temple solemnly dedicated to Esculapio, of which clear traces still remain. In the subterranean part of the Church were found ancient vases, quality marbles and antique medals.
Precisely, those findings made people think about a preceding shrine consecrated to Esculapio indeed. Shrines of that divinity were erected on upland, just like St. Angelo’s cliff.
Esculapio’s cult was introduced in the centre of Italy approximately in the 3rd century. Pilgrims used to take gifts, offerings, to gain favour with the deity.
It’s believed that the subterranean crypt was the temple warehouse, built to store the votive offerings.
The Church was erected in the 9th century by Normans and consecrated to the Archangel Michael. In the small square in front of the church, even now there are two black granite columns (justice columns), which signaled the border beyond which one could be granted the right to asylum.
Behind the columns there is a rocky staircase which leads the visitor to the church entrance. The church is divided in three naves, the central one is wider and the lateral ones are rather small. The roof of the church is in wooden truss. Behind the bigger altar, it’s situated the saint statue, in painted wood, dated to the beginning of the 19th century. St. Micheal is represented standing, in the act to squash the dragon head under his feet. In his right hand, he has a sword ready to strike, while on the left there is a balance, a symbol of justice. The statue corresponds perfectly to the precepts of the time.
The main marble altar has been preserved very well, dated to the 18th century.
In the left nave there is a marble altar. It consists of polychrome marble slabs, with ornaments shaped like tendril in white marble. In the central part of the frontal is represented the risen Jesus.
Of great value is the pair of Romanesque columns, carried from Gaeta, placed at the entrance. The two marble columns are 2 metres tall and hold the chorus, showing capitals with puttos and leaves decorations. The columns are supported by two crouched lions, a symbol of God’s power. The most credited hypothesis is that the columns are the remains of the ancient temple.
The lions dated to the 12th century, refer to the work of Giovanni di Nicola, who also made the two lions of Fondi. However, there is a difference between the two works: the lion of Itri has under his paw a puppy to protect him. The gesture may revoke the father’s tenderness towards the child.
In the same place, in a recess, there is a nearly completely erased fresco, dated to the 14th century. The work represents the crucified Jesus, with St. John and the Virgin. While in the centre it is drawn the Virgin with the Child, who has a globe in his left hand.
Our Lady and the Child are situated between two saints, perhaps St. Elizabeth and St. Joseph. Under the archway of the recess, in some medallions are represented the heads of the twelve Apostles, of the four Doctors of the Church and of eight Saint Martyrs.
From what remains of the fresco it is evident that the artist belongs to the Neapolitan school, in the second half of 1300.
The distinctive element of the church is surely the bell tower, positioned on the facade itself. Remarkable for style and bright colours, it has been restored to its ancient splendor, following refurbishment ordered by the Superintendence. Dating to the 11th century, it is energetically influenced by the Arab-Norman influx. This is verifiable thank to the bell tower style top with its red cotto tile cellar and ogival triphors. Even so the peculiarity of the bell tower lies, especially, in the fact that it is independent of the structure of the church, although it adheres to it.