Largo Staurenghi prende il nome da una famiglia nobile di Itri, originaria del veronese e trasferitasi qui a causa di alcuni delitti compiuti nel loro paese natio. Nel passato si aveva la consuetudine per ogni famiglia nobile di avere il proprio santo protettore. La famiglia Staurenghi venerava San Giuseppe: essi fecero costruire una statua del santo con il bambino che portavano in processione per tutto il paese. La prima documentazione certa della tradizione di San Giuseppe è legata a Giuseppe Staurenghi, figlio di Vincenzo e di Emanuela Fusco.
Giuseppe fece carriera militare tanto da diventare generalissimo del Regno di Napoli agli inizi del 1800. Fu lui che portò ancora più prestigio e soldi alla famiglia di per sé già ricca ed influente. La casa di questa famiglia è ancora oggi esistente, anche se ristrutturata in parte, ed è situata in Via San Martino – Vico Staurenghi. Questa famiglia conservava all’interno della loro casa la statua di San Giuseppe con bambino la quale veniva portata in processione il giorno del Santo, il 19 marzo. Il giorno della ricorrenza, i falegnami, di cui San Giuseppe è protettore, si contendevano (a chi offriva di più) l’onore di portare a spalla la statua del Santo per le vie di Itri.
Per quando riguarda la vecchia statua di San Giuseppe, prima dei bombardamenti aerei del 1943 fu portata al convento di San Martino (oggi ricostruito è diventato casa di assistenza per anziani). Con i bombardamenti fu distrutto il convento e la statua fu frantumata: solo il bambino Gesù restò intatto e ancora oggi è conservato in un convento a Canosa di Puglia, portato lì dalle suore di Itri.