Porta Mamurra

La visita al centro storico di Itri prende vita da Porta Mamurra, antica porta d’accesso al borgo medievale.

Ai lati della porta sono presenti quattro bassorilievi raffiguranti il serpente e la testa di cane, elementi che troviamo anche nello stemma araldico di Itri. Probabilmente, l’opera venne realizzata dai Longobardi verso la fine dell’ottavo secolo.

Sul lato sinistro del portale spicca una tavola lapidea di circa 2 metri, con la seguente epigrafe:

C. M. AGNIUS M. F. AE AEDIL. ITER.

La parola “ITER” contenuta nell’iscrizione lascia pensare, secondo alcuni studiosi, all’origine del nome di Itri. Questa teoria si fonda sull’ipotesi che “Itri” derivi dalla voce latina iter, che significa viaggio, poiché le prime abitazioni lungo la via Appia sorsero come luogo di sosta delle legioni e dei corrieri romani dopo la faticosa risalita nella gola di Sant’Andrea.

Lateralmente agli stipiti vi sono due pietre con epigrafi a caratteri maiuscoli, tipici della scrittura longobarda-romana. Quella a sinistra recita:

CUSTODES SUMUS JTRI NOSTRI SAEVISSIMI VOBIS
(Siamo i custodi del nostro Itri, terribilissimi verso voi)

L’altra epigrafe, posizionata alla destra della porta, è quasi del tutto coperta dalla muratura di una parete. Si riesce comunque a leggere:

NUI SEMO BILI. SERPENTES
(Noi siamo serpenti a due lingue)

In un’immagine d’epoca, Porta Mamurra appare con due archi e una torre circolare posta a difesa del principale punto di accesso alla cittadella, successivamente inglobata da nuove costruzioni civili.

Ad oggi, ben poco è cambiato: Porta Mamurra rimane un importante punto di riferimento, oltre che il principale accesso al borgo.